Torniamo sul tema delle bande tradizionali affrontando l'argomento da una prospettiva nuova, quella degli allievi.
Le bande tradizionali -così come quelle marching- hanno delle scuole allievi tramite le quali molti giovani imparano a suonare uno strumento a fiato o percussione.
Queste scuole danno anche lavoro a parecchi giovani insegnanti (valore sociale) e sono spesso frequentate da un buon numero di allievi.
In apparenza una situazione rosea, ma in realtà sappiamo tutti che non è sempre così: come mai?
La ragione sta nel fatto che al termine dei corsi, una volta inseriti nell'organico della banda, i giovani musicisti spesso abbandonano dopo poco tempo.
Perché non si riesca a trattenerli e quali siano le "ricette" per evitare questa dispersione, sono problematiche da sempre cruccio per le bande di ogni ordine e grado, alle quali ancora non si è trovata una soluzione.
Noi una idea vorremmo lanciarla: perché non introdurre, nelle formazioni giovanili (quelle composte dagli allievi) a fianco della musica d'assieme, anche la scuola di parata/coreografia d’assieme?
Lo stimolo di un "semplice progetto coreografico", dove gli allievi oltre che studiare dei brani musicali d’assieme vi "costruiscono sopra" un piccola coreografia marciata, trasmetterebbe agli stessi una visione dello studio della musica più stimolante, eccitante, coinvolgente.
Se un/una giovane giunge alla banda tradizionale con alle spalle un percorso di formazione che l'ha vista maggiormente coinvolta e grazie al quale si è anche divertita, la si renderà anche un bandista più convinta e incline a restare.
Questo determinerebbe un più duraturo coinvolgimento nella banda tradizionale.
Ovviamente per fare tutto ciò è indispensabile che i direttivi delle bande comprendano e accettino il valore aggiunto portato da progetti musicali/coreografici applicati agli allievi.
Se progetti di questo genere dovessero essere introdotti nelle bande, è necessario che gli insegnanti/istruttori preposti siano adeguatamente formati non solo musicalmente, ma anche dal punto di vista dell'aspetto formale e del visual (parata, passo, portamento, postura, principi di coreografia ecc.).
Per formarsi è necessario rivolgersi a chi queste cose le fa già, vale a dire l'associazione delle marching band, la IMSB, e le formazioni ad essa associate.
Chiudiamo questi “pensieri” affermando che -soprattutto in età giovanile- lo studio della musica nelle bande avrebbe bisogno di essere integrato con elementi tipici della performance quali il coordinamento del corpo, gli elementi visuali e quelli coreografici.
Chi alla musica è giunto dopo di noi italiani (che abbiamo esportato l'opera in tutto il mondo), ormai ci insegna come si fa a trasmetterla ai giovani: in oriente, in America, siamo su livelli di diffusione dell’insegnamento musicale ai giovani completamente diversi dai nostri.
E parliamo sempre di bande, di musica popolare, non di musica d’eccellenza, quella che si studia nei conservatori e che si esegue nei grandi teatri d’opera negli auditorium.
Per la foto © Raissa Tetanish - Truro Daily News