Marching band è comunicazione: comunicazione espressa utilizzando contemporaneamente diversi linguaggi, tutti di carattere universale, cioè comprensibili da chiunque e che non necessitano di traduzione.
Quali sono questi linguaggi? La musica innanzitutto, il visual e la danza grazie al linguaggio del corpo e delle forme geometriche (linee, cerchi, poligoni) lo spazio, utilizzato nella sua accezione coreografica (spazi pieni e spazi vuoti) il colore. Tutti elementi che hanno un'unica finalità: trasmettere emozione.
In questo ambito della comunicazione le nostre marching band sono tutte egualmente grandiose. Indipendentemente dal livello tecnico che ciascuna ha finora raggiunto.
E se fin qui tutto OK; consentiteci però una critica in quello che è un'altro aspetto della comunicazione, quello dell'informazione. Critica che ci sentiamo di esprimere a fin di bene, semplicemente affinchè il messaggio marching sia più facilmente divulgabile.
In questo settore specifico, quello dell’informazione, purtroppo le carenze sono molte. Ogni gruppo, anche se involontariamente, tende a comunicare per un'ambito ristretto di utenti.
Le informazioni vengono diffuse prevalentemente utilizzando i media proprietari a basso costo, appartenenti alle nuove tecnologie: sito web, i vari social quali you tube, faebook, twitter ecc. Oltre a questi raramente vengono utilizzati altri media. A volte si ricorre ai media più tradizionali a tiratura
o impatto locale (settimanali e quotidiani) o qualche sevizio sulle emittenti locali.
Focalizziamoci ora sul web, (con i media tradizionali succede che dal giorno dopo la pubblicazione di un articlo, fino al successivo articolo, nulla più compare) oggigiorno la comunicazione per associazioni come quelle marching, dovrebbero essere in grado di generare dinamiche cosiddette virali, dovrebbero essere cioè in grado di generare traffico partendo da “snodi” centrali (i portali) per condurre poi verso i propri media, alimentando così di continuo l'attenzione e l'interesse.
I comportamenti che invece riscontriamo, salvo qualche rara eccezione, sono quelli di chiusura: "scrivo una news sul mio sito e li mi fermo", "metto un video sul mio canale e li mi fermo", "posto su FB ma raramente condivido". Pare quasi che comunicare sia una questione privata. Così facendo però l'informazione rimane "strozzata" e le marching band perdono l'occasione per amplificare il loro messaggio.
Ma quali sarebbero i benefici se si modificassero questi comportamenti? Nell'immediato poco o niente, nel medio e nel lungo periodo si avrebbero invece molte più persone informate e acculturate in merito al mondo marching, che tradotto significherà:
- più facilità di reclutamento
- più facilità nell'ottenere sponsorizzazioni
- più facilità nell'ottenere endorsement
- un servizio per TUTTO il pubblico, che più facilmente otterrà le info che cerca (orari, località, esibizioni ecc.)
A prescindere dallo stile (a volte,è doveroso dirlo, eccessivamente sbilanciato verso l’autoreferenzialità e all’autocelebrazione) restare chiusi all'interno della propria cerchia di utenti, tanti o pochi che siano, solo in apparenza paga. In realtà limita, e di molto, il potenziale comunicativo che gli stessi gruppi vanno invece cercando e di cui hanno realmente bisogno.