Di questo argomento si parla con una certa frequenza e anche marchingband.it vuole esprimere un suo parere.
Marching band e drum corps, nell'accezione più avanzata del concetto, sono o non sono considerabili uno sport?
Indubbiamente, se prendiamo in considerazione le modalità di preparazione che queste formazioni hanno non vi sono poi tanti dubbi: è equiparabile ad uno sport.
Preparazione intensa, costante, prove ginniche, tendenza al continuo miglioramento, approccio mentale orientato al confronto con se stessi, ecc.
Questi elementi (a cui ne potremmo aggiungere tanti altri) sono comuni sia agli sport che al mondo marching più evoluto.
L'abbiamo più volte detto che nei gruppi più avanzati ci si prepara fino a 12 ore al giorno: sotto il sole o sotto la pioggia, al caldo o al freddo, non fa differenza. Abbiamo anche sottolineato come la motivazioni dei componenti siano alte, come gli staff dei tecnici cerchino in ogni prova di migliorare qualcosa, e come gli stadi dove abitualmente si svolgono le competizioni siano quasi sempre pieni di un pubblico coinvolto e appassionato.
Ecco quindi che per inserire il marching tra gli sport gli ingredienti ci sono tutti.
Esistono inoltre altre considerazioni che si possono fare.
La prima è che se di sport si tratta allora dobbiamo parlare di sport di squadra.
Come tale bisogna cercare di classificarlo: non si tratta certo di sport a confronto diretto gli uni in contemporanea contro gli altri (calcio, basket, volley ecc.) ma piuttosto di prestazioni valutate da giudici sulla base di componenti comuni, come avviene in discipline quali pattinaggio artistico, ginnastica artistica, tuffi ecc.
Un altro parametro di classificazione è che ci si confronta partendo da formazioni dallo stesso numero di elementi. Le sincronette del nuoto sincronizzato di squadra sono in 8, le farfalle della ginnastica ritmica sono in 6, sport questi che più assomigliano, per concetto, al marching. Tuttavia nel marching questi vincoli numerici non ci sono, e se presenti non sono così restrittivi: a volte le categorizzazioni avvengono in funzione di un range di componenti.
Mentre per i più avanzati circuiti americani il numero di componenti per formazione sono grossomodo simili, nel nostro continente ciò non esiste. Nelle competizioni europee, si possono vedere gruppi di poche decine di componenti confrontarsi con gruppi che hanno numeri nettamente superiori, indipendentemente dalla qualità dell'uno e dell'altro.
Questa situazione in uno sport sarebbe percepita come una anomalia: infatti uno dei compiti delle federazioni sportive è quello di standardizzare, definendo una composizione omogenea e uniforme delle formazioni che si confrontano.
La nostra conseguente riflessione, quindi, è questa: per arrivare ad inserire a pieno titolo il marching tra gli sport, forse, ci sarebbe bisogno di avere dei limiti più definiti sulla composizione delle formazioni o sul numero dei componenti.
Detto ciò, a noi il marching piace e appassiona anche così com'è: la magia di un drill show non sta nel sapere che si partecipa ad una competizione standardizzata, ma nella consapevolezza che si sta per essere trasportati in un sogno che diventa realtà, quello della musica in movimento.
NB: la fonte del fumetto nella foto è http://i-play-band.tumblr.com/