Le finali del DCE 2011 raccontate dai marching fans
A seguito del nostro viaggio in quel di kerkrade per assistere ai campionati europei di drum and bugle corps abbiamo deciso di raccontare a marchingband.it la nostra esperienza, sorvolando completamente l'aspetto tecnico e i commenti su i vari show e concentrandoci solo sull'aspetto emotivo. In questo modo, speriamo di invogliare molti di voi a vivere questa bellissima esperienza.
I permessi lavorativi sono arrivati all'ultimo e quindi ci troviamo ad affrontare il viaggio in macchina. Partiamo con molta calma nella mattinata di venerdì 23 settembre, ci aspettano quasi otto ore di viaggio. L'autostrada scorre bene, le chiacchiere sono tante e in quattro ore eccoci già a friborgo, in germania. Ci fermiamo a mangiare in un'area di sosta e, dopo esserci sgranchiti le gambe, risaliamo in macchina pronti ad affrontare le altre quattro ore di viaggio sulla famigerata autostrada tedesca dove, notoriamente, ha parecchi tratti senza limiti. Forse era il giorno sbagliato perché siamo finiti un brutto remake della salerno-reggio calabria, facciamo addirittura un' ora di coda completamente fermi. Non sappiamo come passare il tempo e finite canzoni e cavolate varie comincia a calare il silenzio ed arrivare la stanchezza. Finalmente, con due ore di ritardo arriviamo ad alsdorf, piccola cittadina di minatori a venti minuti dallo stadio di kerkrade, dove ci sistemiamo in un modesto ma accogliente hotel; passiamo la serata chiacchierando con "pippo" un connazionale che vive in Germania da tanto e gestisce, da quasi venti anni, un piccolo ristorante, che consigliamo a chiunque passi da quelle parti! Siamo veramente cotti e andiamo a dormire che non sono nemmeno le 23.00.
Il giorno dopo, sabato 24, arriviamo di prima mattina allo stadio, l'aria è frizzante e un tiepido sole comincia a farsi sentire. I parcheggi sono ancora vuoti e intorno allo stadio ci sono solo i primi gruppi che fanno riscaldamento fisico e musicale. Le potenti armonie dei fiati e le forti vibrazioni delle percussioni cominciano ad agitarci, non vediamo l'ora che il campionato inizi!
Ci mettiamo in coda per ritirare i biglietti e inganniamo l'attesa chiacchierando con alcuni connazionali incontrati proprio in quel momento tra cui gli amici della general vincent e della cornfield.
I primi a esibirsi sono i ragazzi della Mosson quindi, appena ricevuti i biglietti, ci affrettiamo a prendere posto perché vogliamo fargli sentire il nostro calore per dargli forza nel loro esordio.
Quest'anno la terza nazione più rappresentata al DCE è stata l'Italia e infatti, dopo un paio di gruppi, ecco udire nuovamente lo speaker storpiare simpaticamente qualche parola italiana.
Sono ormai schierati in campo i ragazzi e le ragazze di Besana, con il loro coinvolgente show, del quale ci fa piacere segnalare che la parte dei fiati è stata interamente arrangiata da loro e quindi made in italy. La carica e la tensione dei gruppi in campo si sente moltissimo e tutti la esprimono al meglio con le loro note e il loro spettacolo, l'acustica è degna di un teatro dell'opera e le poltrone dello stadio, quelle del settore A, sono in pelle! Il sole splende alto nel cielo e la temperatura è ormai estiva (che fortuna!) e così cominciamo a togliere qualcuno degli strati del nostro abbigliamento "a cipolla"! Dopo la prima pausa ecco lo show che celebra i vent'anni di millennium, un misto di potenza e delicatezza che fa riprendere con grande carica lo spettacolo; ora gli spalti sono gremiti e cominciano a vedersi tante standing ovation; è un'escalation di tecnica e potenza da togliere il fiato.
Finite le gare preliminari, durante gli show dei gruppi junior, ci dirigiamo allo spiazzo di fronte all'entrata dello stadio, dove ci sono diversi espositori del settore e parecchi chioschi di bevande e cibo; con molto piacere vediamo che si è creato un grande punto d'incontro dove si discute e si chiacchiera sorseggiando una buona birra olandese e mangiando gli immancabili wurstel. E' bellissimo sapere che tutte quelle persone hanno la tua stessa passione, in ogni angolo, si discute della bellezza di uno show rispetto a un altro, della tecnica adoperata dai differenti gruppi e ovviamente, si discute sui punteggi e si cominciano a fare pronostici per la serata.
Il sole, che fino a quel momento ci ha letteralmente abbronzato, cala e si fa sera. Un pasto veloce e iniziano le finali.
Questa volta a rompere il ghiaccio è besana che per la prima volta agguanta la finale, un paio di gruppi e scende in campo millennium e fanno ben due italiane in finale. Fino all'ultimo gruppo a esibirsi, the company percepiamo dalle melodie suonate una forte tensione, le bande in campo si stanno giocando un'intera stagione nota dopo nota, passo dopo passo, centesimo di punto dopo centesimo. L'atmosfera è incredibile persino il pubblico sta in attento silenzio durante l'esibizione per esplodere poi in una fragorosa e calorosa ovazione durante i momenti di maggior climax e finita l'esibizione.
Il dado è tratto, ora tutti i dieci finalisti si sono espressi al loro meglio davanti ai giudici. Teoricamente tutti i gruppi devono entrare a prendere il giudizio finale ma questa sera c'è uno special guest: Jubal Alumni, una formazione composta da 160 elementi di tutte le età che hanno suonato negli jubal. E' emozionante vedere anziani con i capelli bianchi e qualche acciacco suonare a fianco di un ragazzo che, qualche hanno fa, ha iniziato la sua avventura con gli jubal,.
Lo show, commemorativo dei 100 anni di storia della formazione olandese è di semplice comprensione e di facile ascolto, con brani per drumcorps tra i più famosi in assoluto che scatenano gli spettatori in un tifo da stadio. Le sorprese non finiscono qui, suonata l'ultima nota dello show i veterani degli jubal rimangono fermi in posizione e lo speaker annuncia che uno di loro ha qualcosa da dire. Mario, cosi crediamo di avere capito che si chiamasse, si avvicina agli spalti e con la voce tremolante ed emozionata chiede alla sua ragazza, che siede in tribuna, di scendere in campo. Arrivata eccolo inginocchiarsi e, con le parole tagliate dalla commozione, le chiede di sposarlo... lei ovviamente risponde si!
Dopo questa piacevole sorpresa i gruppi rientrano in campo per il verdetto finale che aggiudica il titolo di campioni d'Europa agli inglesi di The company. Come da tradizione si esibiscono un'ultima volta e, dopo esserceli gustati nuovamente ce ne torniamo in hotel. L'indomani abbiamo trovato poco traffico e il viaggio è stato parecchio scorrevole e tranquillo. Siamo tornati con un bagaglio pieno di forti emozioni che in questo racconto, seppur prolisso, non sono contenute nemmeno tutte. Vi invitiamo a vivere la nostra stessa avventura, magari con un viaggio in aereo ed un auto a noleggio ma, doveste malauguratamente farvi il viaggio come accaduto a noi,credeteci, NE VALE LA PENA!
Denise,Francesco,Isaia e Jacopo